Ariccia

La Storia

Ariccia, situata a sud-est di Roma nel cuore dei Castelli Romani, vanta una storia millenaria che affonda le radici nell’epoca pre-romana. Le sue origini sono avvolte nel mito: secondo la leggenda, la città fu fondata da Ippolito, figlio di Teseo, che, dopo essere stato resuscitato da Esculapio, si rifugiò nel Lazio sotto il nome di Virbio. Altre fonti attribuiscono la fondazione ad Archiloco Siculo, come riportato dallo storico romano del III secolo, Gaio Giulio Solino.

Le testimonianze archeologiche indicano che l’area era abitata già nell’VIII-VII secolo a.C., come evidenziato dalle mura in blocchi di peperino rinvenute nella parte alta della città.

Ariccia era una delle città più importanti della Lega Latina e rivestiva un ruolo strategico lungo la Via Appia, fungendo da prima stazione di posta (mansio) al XVI miglio da Roma.

Durante il periodo repubblicano, Ariccia mantenne una certa autonomia, pur essendo sotto l’influenza romana. Con l’espansione di Roma, la città divenne un punto di passaggio cruciale per i viaggiatori diretti verso sud. Nel periodo imperiale, l’area circostante era nota per le sue ville patrizie; tra queste, la villa dell’imperatore Vitellio, situata nei pressi dell’attuale centro abitato.

Con la caduta dell’Impero Romano, Ariccia attraversò un periodo di declino. Nel Medioevo, la città passò sotto il controllo di diverse famiglie nobiliari. Dopo la caduta dei Conti di Tuscolo nel 1191, il feudo fu governato dalla famiglia Malabranca, che nel 1223 lo vendette a papa Onorio III. Successivamente, Ariccia entrò a far parte dei possedimenti della Camera Apostolica, subendo occupazioni temporanee da parte di famiglie come i Savelli.

Nel 1473, la famiglia Savelli acquisì ufficialmente il feudo di Ariccia. Durante il loro dominio, Mario Savelli si impegnò nella costruzione del castello di Ariccia, rafforzando la presenza della famiglia nella regione.

Tuttavia, nel 1661, i Savelli vendettero Ariccia ai Chigi, una delle famiglie più influenti di Roma. Il principe Agostino I Chigi, insieme al cugino cardinale Flavio Chigi e allo zio Mario, acquisì il feudo per la sua vicinanza a Castel Gandolfo, residenza estiva papale scelta da papa Alessandro VII Chigi.

Sotto la guida dei Chigi, Ariccia subì una trasformazione significativa. Il celebre architetto Gian Lorenzo Bernini, con l’assistenza di Carlo Fontana, fu incaricato di ridisegnare il centro urbano. Tra il 1664 e il 1672, il Palazzo Chigi fu ristrutturato, e la Piazza di Corte, insieme alla Collegiata di Santa Maria Assunta, assunse l’aspetto barocco che ancora oggi caratterizza la città.

Nel XIX secolo, durante il pontificato di Pio IX, fu realizzato il Ponte Monumentale di Ariccia, un’imponente opera ingegneristica che collega la città ad Albano Laziale. Inaugurato nel 1854, il ponte subì danni durante la Seconda Guerra Mondiale e fu successivamente ricostruito.

Oggi, Ariccia è conosciuta non solo per il suo patrimonio storico e artistico, ma anche per le tradizioni enogastronomiche, in particolare la celebre porchetta, che attira visitatori da tutta Italia.